In viaggio per cambiar vita By Alan,� illeonfante@gmail.com Cap. 6 La nuova vita Innanzi tutto mi scuso per la lunga attesa, poi, ringrazio come sempre quanti mi scrivono e spero il mio racconto vi stia piacendo, qualunque suggerimento � ben accetto, attendo i vostri commeni e vi auguro una buona lettura. Lucio si svegli� nella tarda mattinata, era sul divano, indossava solo un paio di slip ed i testicoli gonfi per il terribile trattamento subito li riempivano come mai avesse visto prima, gli dolevano tantissimo ed anche solo girarsi per cambiare posizione gli faceva vedere le stelle. Il suo stupore fu enorme invece quando, provando uno strano fastidio, si accorse di indossare un collare, un vero e proprio collare per cani chiuso oltretutto con un lucchetto, ripens� a tutto l'accaduto, alla folle nottata che avevano passato ed alla promessa fatta a Marta: ora era suo, le sue palle ora appartenevano a quella donna, la vita stessa era nelle sue mani. Si guard� attorno, tutto era tranquillo, Marta sicuramente era fuori a lavorare, con fatica si alz� dal divano vedendo ancora a terra la bottiglia dell'alcool, istintivamente port� le mani a proteggere i testicoli ripensando al bruciore che aveva provato "ma...ma che cazzo � sta roba?!?!!!" imprec� rendendosi conto che il collare che portava era agganciato ad una catena lunga diversi metri, fissata all'altra estremit� ad un pollice di una vecchia porta che divideva il salotto dalla dispensa "ma porca puttana....sono fottuto veramente...." La ragione cominciava ad insinuarsi nella sua mente stravolta dagli eventi. Si diresse verso il tavolo imbandito per il pranzo: era affamato e d'altro canto era a digiuno dal giorno prima. -STTRRRING- uno strattone al collo gli fece perdere l'equilibro e cadere all'indietro: la catena era stata misurata proprio per arrivare a ridosso del tavolo ma non abbastanza per poter prendere quanto vi fosse sopra. Lucio si mise in ginocchio e not� poco pi� in l� una ciotola con dell'acqua ed una con un tozzo di pane, solo allora gli si dipinse davanti agli occhi il quadro della situazione: legato come un cane a pochi passi dal tavolo, avrebbe d'ora in poi mangiato l� ai piedi della sua padrona. Si avvicin� alle ciotole per mangiare. Scoppi� a piangere. "Bene, buongiorno, vedo che hai gi� capito qual � il tuo posto ora eh?" lo sorprese Marta di ritorno dai campi "dai dai, non piangere.....lo sai che i cagnolini scappano sempre per giocare o per andare in cerca di cagnette, per questo ti ho legato....altrimenti..." continu� Marta mimando con le dita il gesto della forbice "...la soluzione ti ho detto quale poteva essere no?!?! Castrarli! Diventano subito pi� tranquilli sai, non scappano e diventano pi� coccoloni e giocherelloni.....attento quindi!" Lucio smise di frignare come una femminuccia e sedutosi continu� il suo pasto. La donna dopo essersi lavata le mani si sedette al tavolo per pranzare "Dunque Lucio, avrai certamente capito la situazione che tu starai qui tranquillo a far la guardia, le regole sono molto semplici: resterai sempre e solo con gli slip, legato alla catena, per i tuoi bisogni ho messo la cassettina dietro al divano e comunque faremo delle passeggiate fuori nei campi, niente lamenti o scenate, � inutile che provi a scappare o rompere la catena....ci lego i tori con quella e, viste le dimensioni, non sei certo un toro eh eh eh eh" indic� ridendo il suo pacco " a proposito, se ti becco a giocherellare con il tuo cosetto o trovo dello 'sporco' sappi che passerai un gran, gran, gran brutto guaio....ci siamo capiti? Per il resto sei mio ora! quindi dovrai fare tutto quello che dico, senza obiettare, farlo bene e subito altrimenti....beh lo sai che so dove colpire no???" "Si Marta, ho capito, cosa posso fare per te ora?" "Per cominciare dammi del lei, non sono una tua amica, poi non rivolgerti a me con stupidi nomignoli tipo padrona, signora o miss....io sono Marta, punto e basta! Infine, togli gli slip e spalanca le gambe, voglio vedere bene...." Lucio servizievole fece quanto richiesto e si spavent� moltissimo nel vedere il colore che aveva il suo scroto: era gonfio e di un colore violaceo, qualche chiazza pi� scura e anche giallognola, erano gli ematomi di un vero e proprio pestaggio. Gli doleva ancora molto la parte e Marta se ne accorse dai movimenti lenti e accorti che il ragazzo faceva. Il suo pene aveva qualche bozzo rosso segno delle beccate e un paio di graffi ma nulla in confronto ai suoi testicoli. " Beh dai, pensavo peggio: non ti ho castrato tranquillo, dovrebbe essere tutto nero a quest'ora ma cos� non �.... un po' di pomata contro le contusioni ed in un paio di giorni torni nuovo, ma, la cremina devi meritartela eh eh eh..." Lo scherniva la donna "Ora avvicinati ma resta in ginocchio" continu� trascinando a sua volta la sedia verso il ragazzo "Mani dietro la schiena e niente scherzi altrimenti te li spappolo per terra i tuoi coglioncini ok?" Marta da seduta divaric� le gambe dopo aver alzato la sua gonna, non portava le mutandine e Lucio ne poteva gi� vedere il luccichio degli umori, tolse anche la T-shirt, come sempre indossava solo quella ed alla vista di quei due meloni il ragazzo ebbe immediatamente un'erezione, abbass� lo sguardo per timore e per vergogna. "No, no, guarda pure, guarda le mie grosse tettone.... ti piacciono vero? E' un vero peccato che tu non possa toccarle, strizzarle come faccio io adesso vedi....Sono cos� calde, pesanti, morbide e.... guarda i miei capezzoli scuri....vedi sono gi� turgidi...mmm mmmmm ahhhh che belli.... Ma, non sono l'unica cosa turgida vedo....eh eh eh eh" Marta delicatamente accarezz� il pene eretto di Lucio con il suo piede destro, aveva tolto le sue ciabatte e bloccando l'asta tra alluce e primo dito ne abbass� il prepuzio fino a scoprire il glande, le vesciche fatte il giorno prima erano ancora ben visibili e la donna ne fu fiera. Continu� a massaggiarsi i seni e strizzare i suoi capezzoli per alcuni minuti e contemporaneamente masturbava con il suo piede il ragazzo, Lucio era inebriato da quel "lavoretto" ma soprattutto da quello che stava vedendo ad un palmo dal suo naso, stava per raggiungere l'orgasmo, chiuse gli occhi e reclin� all'indietro il capo per assaporare il piacere imminente ma invece -SBAM- un dolore lancinante lo pervase partendo dal suo inguine e lo fece rotolare a terra come un tarantolato. "Ah ah ah ah ah aaaaah ah ah" sghignazzava forte la donna mentre il ragazzo disperato si lamentava con le mani tra le gambe "Veramente pensavi di meritarti l'orgasmo?!? Non cambierete proprio mai.....stupidi uomini! Ora su, veloce, bacia il piede che ti ha colpito le palle.... e muoviti, conto fino a tre e poi ne parte uno pi� forte....avanti!" comand� la donna, Lucio fatic� molto ma si rimise in ginocchio, prese tra le sue mani il piede teso verso di lui e delicatamente cominci� a baciarne il collo, scese lentamente con piccoli baci fino alle dita, le unghie non erano curate affatto anzi, erano abbastanza lunghe e molto spesse in pi� Marta tornava dal lavoro nei campi ed aveva sudato quindi l'odore era molto intenso ma Lucio non ci badava, era la prima volta che faceva una cosa simile ma gli veniva spontaneo e soprattutto, gli piaceva. Sentiva il suo pene pulsare di piacere ed il dolore di prima era quasi sparito, ora leccava la pianta del piede, la annusava e se la spalmava sul viso continuando a baciarla, con la coda dell'occhio vide che Marta nel frattempo aveva cominciato a masturbarsi. Poco dopo lo prese per i capelli "avanti leccami, fammi godere.....avanti si si si lecca, leccala bene, con forza, non fermarti o ti strappo le palle.....ahhhhh ahhhh si muovitiiiii leccccccaaaaa....si si si succhia il clitoride, succhialo, pi� forte coglione....ahhhhh si... siii ssssiii cos cos cossssssss cossssssssiiiii!!!!" La donna venne inondando il volto di Lucio che aveva ancora con forza la testa premuta tra le sue gambe "Bravo, molto bene, ben fatto...." Lo stacco compiaciuta e sfinita dal suo inguine, aveva il viso completamente fradicio. Si leccava le labbra e fin dove poteva arrivare con la lingua. "Ora, tornando a noi..... ti avevo promesso un premio e visto che te lo sei meritato....alzati, ti spalmo la pomata per le contusioni" Marta and� a prendere un tubetto nella valigetta dei medicinali e dopo essersi riseduta al suo posto se ne mise un bel po' sulla mano destra. Prese con la sinistra le palle del ragazzo e cominci� a spalmare, subito il massaggio era delicato e la crema risultava bella fresca ma dopo pochi istanti la pressione delle sue dita cominciava ad aumentare, Lucio si dimenava cercando di sottrarsi a quell'ennesimo supplizio ma la donna con il pollice e l'indice della mano sinistra aveva fatto una sorta di anello molto stretto tra l'inguine ed i suoi genitali tenendoli quindi ben in tensione e rendendo impossibile e dolorosa la fuga al ragazzo. La donna spremeva molto forte entrambi i testicoli, come fossero dei chicchi d'uva da far scoppiare, si soffermava a lungo anche sui condotti spermatici causando nel ragazzo delle scariche di dolore tremende. Lucio teneva ancora le mani dietro la schiena e non aveva nemmeno il coraggio di ribellarsi ma quando per il dolore ormai insopportabile le lasci� andare Marta trasal� "Chi ti ha detto di lasciare le braccia? Cosa vuoi fare ribellarti? oppure vuoi toccarmi ancora? E' brutto porco....cosa vuoi fare???? Ehhhh ma questa volta sono pronta e non mi freghi eh eh eh eh!!!" cos� dicendo serr� il pugno sinistro lasciandone fuori, ben strizzati, i testicoli "No, no, scusami non era per � solo che volevo...no cio� scusa Marta" "zitto" uno strattone allo scroto lo blocc� "Volevi, non volevi...cio�....ma come parli, e comunque, ti ho detto di darmi del L E I !" Marta scand� bene ogni una delle tre lettere con altrettanti pugni ben piazzati sui testicoli indifesi di Lucio. Il ragazzo emise solo un rantolo e cadde a terra stremato in posizione fetale con le mani tra le gambe e le lacrime agli occhi. "Non preoccuparti....passer�, ti ho anche messo anche la pomatina aaah aah ah ah ah...." Scoppi� a ridere Marta, prima di mettersi tranquilla ed appagata a mangiare.